Gli occhi del mio obiettivo, sono quelli di un papà.
Il mio cammino nell'accogliere una vita è stato parallelo, presente ed è maturato nella lentezza.
É vero... il mio corpo non è cambiato, non ho provato con la mia pelle cosa significhi dare alla luce e nutrire una creatura.
Ma ho assistito, sperato ed immaginato stando al mio posto, il posto del papà.
Ho ascoltato una pancia sperando di poter cogliere qualche battito, qualche movimento; mi sono occupato di preparare un pasto più sano, di sistemare una camera, di sollevare qualche peso in più, materiale e non.
Ho sperato di essere capace di assistere alla nascita, di sentirmi all'altezza di quella potenza che genera.
Sono rimasto sorpreso, incapace di parlare e di fare e mi sono lasciato meravigliare.
Quando Vittore, il mio primo figlio, ha iniziato ad interessarsi a come i bambini vengono al mondo, mi ha chiesto esattamente questo: "Ma noi maschi cosa facciamo?" E così, ho avuto l'occasione di raccontargli di quanto bello sia stato essere dall'altra parte.
E così quando incontro una famiglia porto con me tutto questo, tutto il mio essere genitore.
Mi piace cogliere, accanto alla bellezza di una mamma che sosteniene un neonato, anche la presenza a volte più timida e riservata di un papà che, a modo suo, con i suoi tempi e il suo vissuto, tenta di entrare in relazione.
Quell'incontro mi meraviglia sempre, tocca corde profonde ed immagini remote. Sento il profumo di una nuova vita che si mescola a quello che già c'è, vedo volti più stanchi ma dipinti di una luce nuova.
Osservo un tempo più lento, movimenti rallentati e ovattati. A volte qualche bimbo vicino accelera la corsa verso il fuori, verso quel mondo che attende anche questi nuovi piedi.
E mi sento padre ancora, ogni volta sempre di più, dentro ad ogni mio singolo scatto.
Quando torno a casa tendo allora la mia mano verso i miei neonati, che neonati però non son più, e camminiamo insieme. A volte a fatica, a volte veloci, altre lenti. Con le mani impastate, colorate, bagnate, scritte, vuote, aperte o chiuse, piene di sassi o di fiori.... è proprio meraviglioso essere dalla parte del papà!